Prof. Paolo Gigli
11:55

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In questo episodio affronteremo il capitolo della alopecia androgenetica. Ringraziamo per questo prezioso contenuto educativo il Professore Paolo Gigli specialista in Dermatologia e Venereologia, Professore a contratto in scienze tricologiche mediche e chirurgiche presso l’Università degli Studi di Firenze, Responsabile Nazionale del Dipartimento “Annessi Cutanei” ISPLAD. Dal 2004 è anche Presidente della Società Italiana di Tricologia (SITRI).

Che cos'è l'Alopecia androgenetica?

È la più frequente delle alopecie definitive non cicatriziali: da cui il termine di “Calvizie Comune”. L’Alopecia Androgenetica è condizione cronica, geneticamente determinata, caratterizzata dalla progressiva involuzione in miniaturizzazione dei follicoli piliferi del cuoio capelluto e dei capelli che ne derivano. È detta anche, con termini sempre inadeguati, seborroica, precoce, maschile. Lo stesso termine di “androgenetica” è da considerare comunque riduttivo. L’alopecia androgenetica è la conseguenza del Defluvio Androgenetico che consiste in una progressiva superficializzazione, depigmentazione e miniaturizzazione fino alla totale atrofia dei follicoli dei capelli dell’area frontoparietale e del vertice. Clinicamente è definita (secondo Hamilton) da un progressivo arretramento della linea di inserzione dei capelli, dalla apertura degli angoli frontoparietali (stempiatura) che dà alla linea frontale la caratteristica forma maschile a M, dalla lenta perdita dei capelli del vertice fino al coinvolgimento alopecico di tutta la parte alta del cuoio capelluto con tipico risparmio della nuca e delle zone temporali sopra auricolari, per arrivare infine alla “calvizie a corona”. L’alopecia androgenetica è accompagnata spesso ma non costantemente da seborrea e desquamazione furfuracea.

È ormai accertato che il complesso follicolo-pilo-sebaceo, con le sue funzioni e disfunzioni, è condizionato dallo stimolo androgeno.

L’alopecia androgenetica è sostenuta dalla presenza dei normali ormoni androgeni nel plasma, da una ereditarietà multigenica familiare (da cui il termine androgenetica), dalla attività nei follicoli piliferi di enzimi capaci di convertire gli androgeni in ormoni attivi verso il follicolo stesso. In particolare risulta determinante l’attività dell’enzima 5-alfa-reduttasi, convertitore del testosterone in diidrotestosterone (DHT).

 

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