In questa puntata di UPsalute analizziamo il tumore del fegato con il prof. Roberto Santambrogio, dirigente medico UOC di Chirurgia Generale guidata dal professor Marco Antonio Zappa.

Le immagini sono gentilmente concesse da: 1170989-PRINTMED-3D (Piattaforma Integrata per Tecnologie Mediche Tridimensionali)/POR-FESR 2014-2020

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Come descrivere il fegato: il fegato è il più grande organo del corpo umano ed è fondamentale per il mantenimento di uno stato di buona salute poiché svolge importanti funzioni quali la rimozione di sostanze tossiche dal corpo, la sintesi delle proteine contenute nel sangue e la produzione della bile e di enzimi importanti per la digestione.

Tumore del Fegato, che cos'è?

Il tumore del fegato è provocato dalla proliferazione incontrollata delle cellule epatiche e si distingue in tumore benigno o maligno.

 

Nel primo caso, tra le forme di tumori benigni, il più frequente è l'emangioma, che origina nelle cellule dei vasi sanguigni del fegato e di solito viene scoperto per caso durante un'ecografia eseguita per altri motivi. È una forma assolutamente benigna che non richiede trattamento. Gli unici rischi sono quelli di una “rottura” con conseguente emorragia o di una degenerazione maligna. Tra le altre neoplasie benigne troviamo l'adenoma semplice, che origina dagli epatociti e prevale nel sesso femminile, soprattutto in caso di utilizzo cronico di anticoncezionali estroprogestinici, come la pillola. Anch’essa è una forma benigna e indolente, ma andrà seguito nel tempo in quanto è caratterizzato dalla formazione di noduli multipli che arrivano anche a 10 cm di diametro. Un’altra tipologia di tumore benigno è l’iperplasia nodulare focale, anch’essa più frequente nel sesso femminile e, a differenza dell’adenoma epatico, non degenera in forme tumorali maligne né tende alla rottura con il crescere delle sue dimensioni.

Questi sono tumori che hanno una rilevanza clinica solo quando hanno una dimensione molto importante o se compromettono lo stato di salute generale del paziente.

Nel secondo caso, i tumori maligni del fegato possono essere di due tipologie:

Tumore primitivo: origina generalmente dalle cellule proprie del fegato e in genere non migra in altri organi, ma si diffonde precocemente nel fegato stesso con i cosiddetti tumori multifocali, ovvero multiple localizzazioni all’interno dell’organo.

Il più frequente è l’epatocarcinoma (HCC), che origina direttamente dalle cellule del fegato (epatociti) e nella maggior parte dei pazienti si sviluppa in seguito ad un’epatopatia cronica o cirrosi, che predispone a questo tipo di malattia. Più raramente questo tumore può svilupparsi dalle cellule delle vie biliari (colangiociti), ovvero dai condotti che portano la bile dal fegato alla colecisti, ed è denominato colangiocarcinoma. Rappresenta circa il 20% dei tumori maligni epatici e la prognosi per questa forma di tumore è piuttosto grave, con scarsa sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi.

L’angiosarcoma, invece, è il corrispettivo maligno dell’emangioma epatico ed è una forma essenzialmente asintomatica fino a raggiungere uno stadio piuttosto avanzato, il che ne peggiora la prognosi e la possibilità di trattamento.

I tumori del fegato possono svilupparsi anche nei bambini: in questi casi si parla di epatoblastoma, per il quale esistono protocolli di diagnosi e cura diversi da quelli per i tumori del fegato degli adulti.

Tumore secondario o metastatico: rappresenta la tipologia più comune di tumori del fegato. Deriva da neoplasie sviluppate in altri organi per poi diffondersi al fegato come sede delle metastasi. Il fegato, infatti, proprio per la sua funzione di filtro dell'organismo, riceve il sangue da quasi tutti i distretti corporei e quindi è facilmente sede di metastasi di altri tumori che trovano nel fegato una sede favorevole al loro sviluppo.

Qualsiasi neoplasia primitiva può comportare metastasi epatiche, ma ricordiamo in particolare: - tumore del colon, dello stomaco e del pancreas; - tumore della mammella; - tumore del polmone; - melanoma; - linfomi e leucemie.