Generalmente la durata dell’esame dipende dall’ area da analizzare e se viene utilizzato o meno il liquido di contrasto:
- TAC con mezzo di contrasto: 30 minuti
- TAC senza mezzo di contrasto: 20 minuti
La tomografia computerizzata (TC) è un esame radiologico utile per indagare specifiche parti del corpo ove lo specialista ha la necessità di fare un approfondimento di tipo diagnostico. Questa analisi detta anche diagnostica per immagini, consente, attraverso l’uso di raggi x rielaborati da un computer, la ricostruzione tridimensionale dei diversi tipi di tessuto.
Diversamente da Radiografia o risonanza, la Tac permette allo specialista di visionare tutte le strutture (Ossa, Vasi, Tumori, Organi…) presenti nell’area analizzata, per studiare in maniera approfondita il quadro clinico del paziente in cui è necessario eseguire questo esame.
In passato, l'esame era condotto effettuando solo delle scansioni perpendicolari alla lunghezza del corpo, come se fosse idealmente tagliato a fette, ed era definito Tomografia Assiale Computerizzata. Dalle iniziali di questo nome deriva la sigla (acronimo) TAC, con cui è comunemente chiamato ancora oggi. Con le tecnologie e i macchinari attualmente disponibili il termine non è più corretto perché la tomografia computerizzata non è più solo assiale; le immagini sono acquisite mediante il tubo radiogeno e l’elemento che emette i raggi X ruota attorno alla persona sdraiata su un lettino consentendo, così, di ottenere immagini tridimensionali.
La TAC è utilizzata in molte specialità che utilizzano questa analisi diagnostica come supporto per diverse patologie, condizioni di tipo traumatologico e ischemico. Con le recenti tecnologie è possibile vedere molto bene anche le arterie e le vene.
In molto occasioni, per migliorare la qualità delle immagini, si rende necessario iniettare all’interno di una vena (via endovenosa) una sostanza a base di iodio chiamata mezzo di contrasto. In alcuni casi, a seconda della parte del corpo da analizzare, il mezzo di contrasto può essere somministrato per bocca (via orale) oppure introdotto nel retto.
La TAC può essere utilizzata per:
- accertare (diagnosticare) danni alle ossa, agli organi interni, problemi di circolazione del sangue, ictus, cancro
- come supporto utile per ulteriori indagini e trattamenti da eseguire. Ad esempio, nel caso di un tumore, consente di determinarne la posizione, le dimensioni e la forma prima di effettuare la radioterapia oppure una biopsia
- seguire nel tempo (monitorare) le condizioni di salute di una persona, controllando, ad esempio, la dimensione di un tumore durante e dopo le cure e verificarne l’efficacia
La TAC non deve essere considerata uno strumento da utilizzare come check-up periodico, in assenza di una indicazione precisa da parte dello specialista, perché la dose di radiazioni emesse dalla macchina può essere, in certi casi, discretamente alta. È inoltre necessario un utilizzo cauto e monitorato soprattutto nei bambini e nelle donne in età fertile.
Per la TAC senza mezzo di contrasto non occorre alcun tipo di preparazione.
Preparazione TAC con mezzo di contrasto:
Il paziente deve presentarsi a digiuno da almeno 6 ore con risultato del dosaggio della Creatininemia e possibilmente Filtrato Glomerulare di data non superiore ai 30 giorni.
Lo specialista può modificare queste regole in baso al quadro clinico del paziente alle cure in uso come ad esempio:
Per pazienti cardiopatici, nefropatici, oncologici, il valore di creatininemia deve essere al massimo di 1 settimana.
Nel caso di pazienti diabetici il medico potrebbe sospendere/sostituire la Metformina nei 2 giorni precedenti e nei 2 giorni successivi consultando il medico curante.
Non è necessario farsi accompagnare.
No, l'esame non è doloroso, potrebbe essere presente un piccolo fastidio legato all'iniezione del mezzo di contrasto.
In alcuni casi sono riportati disturbi legati all'iniezione del contrasto:
- una sensazione di calore diffuso;
- necessità impellente di urinare;
- molto raramente un gusto metallico in bocca e una lieve sensazione di nausea.
Questi sintomi sono correlati al passaggio nei vasi del corpo del mezzo di contrasto e scompaiono in pochi minuti.
I rischi immediati della TAC sono correlabili all'iniezione endovenosa del mezzo di contrasto, quindi ridotti al minimo con una corretta valutazione da parte dello specialista delle pregresse condizioni del paziente. I più frequenti (e comunque molto rari) effetti collaterali sono rappresentati dalla comparsa di lievi reazioni allergiche che comportano prurito e macchie rosse sulla pelle. I sintomi sono di breve durata e scompaiono da soli. Il paziente deve avvertire il medico se dovesse percepire questi sintomi durante l’iniezione del liquido di contrasto.
Nei rarissimi casi in cui si verificano reazioni allergiche più gravi, esse vengono immediatamente controllate con farmaci somministrati attraverso lo stesso ago utilizzato per iniettare il mezzo di contrasto.
L'esame prevede l'utilizzo di raggi X, quindi è opportuno non abusarne. L'esposizione a radiazioni, infatti, aumenta il rischio di tumori e leucemie in relazione alla dose, soprattutto nei bambini e nei giovani, per cui occorre in ogni singolo caso confrontare questi possibili rischi con il beneficio che ci si attende dall'indagine.
Dopo l'analisi è necessario attendere alcuni minuti presso il reparto di radiologia nel quale il personale sanitario può valutare il manifestarsi di possibili reazioni allergiche dovute al liquido di contrasto.
Dopo l'esame si può tornare tranquillamente alle proprie abitudini quotidiane. Nelle ore successive si consiglia di bere abbondantemente per facilitare l'eliminazione del mezzo di contrasto.
Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro